Nonostante la sconfitta in finale di Coppa Italia contro la Juventus questa annata resta per la Lazio ottima, perchè la qualificazione ai gironi di Europa League conquistati con anticipo, il quarto posto quasi blindato e la valorizzazione della rosa, più il fantastico cammino in Coppa Italia, sono risultati che ad inizio anno nemmeno il più ottimista dei tifosi biancocelesti poteva pronosticare.
La stagione era infatti nata sotto una cattiva stella a Formello con il rifiuto del “Loco” Bielsa di voler allenare la squadra di Lotito dopo aver firmato anche il precontratto. Furono giorni di caos perchè la stagione stava per iniziare e mancava l’allenatore, a quel punto c’è stata una svolta obbligata che poi si è rivelata essere la più giusta in tutti i sensi. Lotito stava per mandare Simone Inzaghi ad allenare la Salernitana, ma bloccò il passaggio è gli affidò di nuovo la panchina della Lazio con la quale aveva chiuso il precedente campionato.
Inzaghi si è trovato dunque catapultato alla guida di una squadra in balia degli eventi, ma ha avuto il grande merito si saper creare un gruppo unito a cui ha trasmesso la sua idea di gioco e giornata dopo giornata il cammino della squadra biancoceleste è stato sempre più brillante. La squadra non solo si è sempre posizionata nei primi posti della classifica, ma ha avuto anche il merito di rendere felici i propri tifosi eliminando in semifinale di Coppa Italia i cugini della Roma, battuti poi anche nel derby di ritorno in campionato.
I meriti di Inzaghi sono stati quelli di saper motivare calciatori che volevano lasciare Roma come Biglia e Felipe Anderson; puntare sulla vena realizzativa di Ciro Immobile e saper punzecchiare al meglio Keita tanto da spronarlo a fare sempre meglio. C’è stato poi l’ottimo campionato giocato da Milinkovic-Savic, su cui hanno messo gli occhi molte big italiane e europee. Il saper valorizzare al meglio la rosa è stato un altro risultato ottimo raggiunto da Simone Inzaghi, che a furor di popolo ma con estrema umiltà si è guadagnato la riconferma per la prossima stagione, quando potrà gettare le basi per una stagione ancor più esaltante potendo gestire il mercato e chiedere quindi i rinforzi adatti, ripartendo da quanto fatto di buono fino ad ora.
Quello che è accaduto alla Lazio fa capire che nel mondo del calcio non vale sempre essere un tecnico quotato, ma a pagare è il lavoro sul campo e la capacità di sfruttare al meglio la rosa a propria disposizione, per questo Simone Inzaghi merita un plauso per quanto costruito in un solo anno di esperienza come allenatore.