Facebook chiede agli utenti un impegno maggiore contro il terrorismo ed è per questo che si pone come la soluzione del problema e non come il problema stesso.

Dopo che un noto quotidiano aveva attaccato Facebook sulle regole di rimozione dei post il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg ha spiegato che l’intelligenza artificiale potrebbe essere un’opportunità unica per combattere il terrorismo proprio attraverso i social, in quanto la stessa società è cresciuta grazie a questi nuovi dispositivi e soltanto interrogandosi sui metodi possibili, si avrà l’opportunità di indagare in questo senso.

Infatti, proprio Mark Zuckerberg tra l’altro, vorrebbe sfruttare il fatto che 2 miliardi di persone usano Facebook per mettere il via ad una serie di segnalazioni per presunti terroristi o per segnalare persone che potrebbero essere vicine a terroristi, magari perché simpatizzanti o semplicemente solo perché hanno iniziato a condividere dei post che potrebbero far pensare ad una loro ascesa in questo senso.

Si tratta di un impegno concreto nella sicurezza che il leader dei social network ha deciso di intraprendere ed anche se in realtà non sarà facile cercare delle risposte esaustive sicuramente però iniziare a porsi delle domande e la parola chiave ed è per questo che Zuckerberg ha deciso di raccogliere le proposte da parte di tutti gli utenti per la lotta al terrorismo e quindi ha aperto il form hardquestions@fb.com proprio per cercare delle soluzioni condivise.

Il controllo in rete contro il terrorismo

Il meccanismo di rimozione dei post però secondo la denuncia attuale e mossa da un noto quotidiano a livello mondiale, non si concentrerebbe troppo su quelle che sono le parole chiave legate al terrorismo, quanto piuttosto invece, si punta su problema di altro genere, ovvero su parole offensive di tipo razziale o discriminatorie.

Ovviamente una virata all’indirizzo della battaglia contro il terrorismo sembra quantomeno necessaria, perché soltanto da un controllo interno che parta dalla piattaforma fino ad arrivare all’utente finale, ovvero coloro che sono iscritti su Facebook, quindi che possono vedere qualunque post pubblicato, si avrà la possibilità di mettere in campo qualcosa di realmente differente. Nelle prossime settimane, partiranno senza ombra di dubbio delle novità siete un punto di vista tecnologico ma anche per quanto riguarda la rete proprio in questo settore.

Secondo Mark Zuckerberg infatti, sono necessari non solo degli strumenti di tipo tecnologico ma anche dei veri e propri dispositivi di denuncia e di confronto, che sicuramente saranno in grado di aiutare nella battaglia contro il terrorismo. La cosa importante è che anche una piattaforma come Facebook, ma in generale tutti i social network si siano resi conto del ruolo chiave che hanno rispetto a questa guerra cibernetica, e che adesso sta investendo vari ambiti.

L’impegno di Facebook è solo iniziato mentre ovviamente resta ancora tanto da fare per quanto concerne il controllo su Isis e sulla presenza di eventuali vie, con cui molto spesso si tende a reclutare persone per la jiahad. Sicuramente, nel prossimo periodo si hanno delle importanti novità e soltanto sulla base di queste, allora si potrà fare la maggiorazione di tipo generale, circa l’efficacia messa in campo da facebook, per la battaglia al terrorismo.